Il MASE ha riportato dati riferiti all’anno 2022 della Relazione Annuale sulla Situazione
energetica nazionale

dai quali risultano numeri particolari dovuti anche dalla situazione
eccezionale dei prezzi vissuta.

Nel 2022 la domanda primaria di energia è diminuita del 4,5% attestandosi a 149.175
migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep), a fronte di un fabbisogno dell’anno
precedente pari a 156.179 ktep, complice la guerra in Ucraina e la mancanti di gas
metano.

La disponibilità energetica nazionale si compone quindi per il 37,6% di gas naturale,
35,7% da petrolio e prodotti petroliferi, solo il 18,5% da rinnovabili che però trovano
ampia diffusione in tutti i settori (elettrico, termico, trasporti) con ricadute
occupazionali positive, la rimanenza tra combustibili solidi e rifiuti.
Aumentano le importazioni di energia dall’estero cresciuta dino al 79,7%
confermando l’Italia dipendente da fonti di approvvigionamento estere.
In calo il consumo energetico delle famiglie italiane, ma la spesa sostenuta per il suo
acquisto è aumentata del +49,9%.

I dati 2022 sull’energia

In base alla Relazione Annuale, la disponibilità energetica lorda nel corso del 2022 è
così composta:

  • 37,6% dal gas naturale
  • 35,7% da petrolio e prodotti petroliferi
  • 18,5% da rinnovabili
  • 5% da combustibili solidi
  • 2,5% da energia elettrica
  • 0,8% da rifiuti

Importazioni nette di energia

La quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda è aumentata
dal 73,5% del 2021 al 79,7% del 2022, confermando la dipendenza del nostro Paese da
fonti di approvvigionamento estere, salvo il gas naturale.
In particolare, le importazioni di

  • petrolio e prodotti petroliferi (+4.731 ktep, +10,5%)
  • combustibili solidi (+2.235 ktep, +41,6%)
  • gas naturale (-2.847 ktep, -4,9%)

Produzione nazionale 2022

Per la produzione nazionale si è registrata una riduzione di 2.923 ktep, pari all’8,0%
della produzione dell’anno precedente, attribuibile soprattutto alla contrazione
dell’energia prodotta da fonti rinnovabili (-2.140 ktep, -7,7%), causata dal crollo
dell’idroelettrico per fenomeni climatici avversi, ed alla minore produzione di petrolio e
prodotti petroliferi (-703 ktep, -13,4%).

Consumo energetico 2022

Confermato il calo del consumo finale energetico, diminuito complessivamente del
3,7% rispetto all’anno precedente attestandosi a 109.307 ktep, a fronte di un consumo
dell’anno precedente pari a 113.504 ktep. Tale diminuzione si è manifestata
prevalentemente nel settore residenziale (-3.359 ktep, -10,3%), nell’industria (-2.024
ktep, -7,8%), nei servizi (-488 ktep, -2,9%), mentre si è registrato un incremento dei
consumi nei trasporti (+1.844 ktep, +5,3%).

Quali sono i settori di maggiore consumo di energia
nel 2022?

I consumi finali sono stati realizzati per

  • 33,6% nei trasporti
  • 26,8% nel residenziale
  • 21,8% nell’industria
  • 14,8% nei servizi
  • 3% nei restanti settori.

Per quanto riguarda le fonti i consumi finali sono stati soddisfatti principalmente dal
petrolio e dai prodotti petroliferi (36,8%), dal gas naturale (27,2%) e dall’energia
elettrica (22,7%).

Consumo di energia elettrica nel 2022

Nel 2022, il consumo di energia elettrica, pari a 24.864 ktep, così diviso:
– per l’86,4% dalla produzione nazionale (pari a 273,9 TWh (-1,2% rispetto al 2021)
– per il restante 13,6% dalle importazioni nette dall’estero, per un ammontare di
43,0 TWh, in crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente.
In base ai dati, il termoelettrico non rinnovabile ha una crescita del 7,9% rispetto al
2021, e ha rappresentato circa il 64,8% del totale dell’energia prodotta. Al minimo
storico la produzione idroelettrica che è scesa del 36,6%, attestandosi a 30,1 TWh.

Il 2022 è stato invece l’anno in cui il fotovoltaico ha raggiunto il suo record storico,
con 28 TWh di produzione.

Fonti rinnovabili: diffusione nel 2022

Le fonti rinnovabili di energia hanno trovato ampia diffusione in tutti i
settori (elettrico, termico, trasporti). La quota dei consumi energetici complessivi
coperta da rinnovabili è stimata intorno al 19%, gli investimenti in nuovi impianti sono in
aumento arrivando a valori di circa 4 miliardi di euro, con ricadute occupazionali che si
attestano a 23.000 Unità di Lavoro per le FER elettriche e a 35.000 per le FER termiche.

Efficienza energetica nel 2022

Per il 2022 il MASE registra una riduzione dei consumi finali di 2,5 Mtep e un
incremento del risparmio energetico realizzato attraverso i Certificati Bianchi di 0,174
Mtep (+41,4%). Le misure di detrazione fiscale per l’efficientamento energetico degli
edifici hanno consentito un nuovo risparmio pari 0,868 Mtep di energia finale. Gli
investimenti in efficienza energetica si attestano su 8,5 miliardi di euro mentre le
ricadute occupazionali superano le 100 mila Unità di Lavoro.

Trasporti e consumo di energia

I consumi finali di energia nel settore dei trasporti hanno registrato un aumento del
5,3% rispetto all’anno precedente; questo andamento è legato all’incremento dei
prodotti petroliferi (+6,5%) a fronte di una contrazione delle altre fonti, causato
principalmente dall’aumento dei prezzi di gas ed elettricità. L’incidenza delle fonti
energetiche rinnovabili sui consumi del settore dei trasporti è stata pari al 5,2%.

Consumo di energia per le famiglie

Nel 2022 le famiglie italiane hanno consumato 47.925 Ktep di energia, il 2,7% in
meno rispetto all’anno precedente, mentre la spesa sostenuta per il suo acquisto è
aumentata del +49,9%, a fronte di un incremento dei costi all’ingrosso dell’energia pari
al 165% per il gas naturale e al 142% per l’elettricità. L’incremento della spesa
energetica delle famiglie per quanto significativo è stato mitigato grazie ad una serie di
interventi normativi, in parte straordinari, con cui si è proceduto ad annullare gli oneri
di sistema per il settore elettrico e gas, a ridurre le imposte (nel particolare le aliquote
iva per il gas naturale e le accise nei carburanti) e potenziare i bonus sociali luce e gas.

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